« E su tutto, in questo ripugnante cimitero dell'universo, si ode un sordo e pazzesco rullìo di tamburi, un sottile e monotono lamento di flauti blasfemi che giungono da stanze inconcepibili, senza luce, di là dal Tempo; la detestabile cacofonia al cui ritmo danzano lenti, goffi e assurdi, giganteschi, tenebrosi ultimi dèi. Le cieche, mute, stolide abominazioni la cui anima è Nyarlathotep. » | |
(H. P. Lovecraft, Nyarlathotep) |
Nyarlathotep è molto diverso dagli altri dèi. La maggior parte di essi è, nel migliore dei casi, indifferente nei confronti della vita organica del nostro universo. Nyarlathotep, invece, è attivo e visita frequentemente la Terra (e, presumibilmente, anche gli altri miliardi di pianeti in cui è presente vita intelligente) sotto le spoglie di un uomo alto e magro. Quasi tutti gli dei di questo pantheon hanno dei fedeli seguaci che li servono, mentre Nyarlathotep sembra servire e prendersi cura delle altre divinità. Inoltre, molti dei parlano strani linguaggi alieni, mentre Nyarlathotep può parlare qualsiasi lingua. Infine, la maggior parte di loro sembra essere tanto potente quanto senza scopo, mentre Nyarlathotep agisce secondo un piano ben congegnato e di grande portata, ossia portare alla follia l'intera umanità. Nyarlathotep agisce secondo il volere degli Dei Esterni, ed è il loro messaggero, cuore ed anima; è inoltre un servitore di Azathoth, di cui esaudisce immediatamente qualsivoglia desiderio. A differenza degli altri dei, per Nyarlathotep è più importante e piacevole causare la pazzia che la morte e la distruzione. In questa preferenza egli sembra avvicinarsi molto al Demonio. Secondo il Necronomicon, Nyarlathotep avrà un ruolo importante alla fine dei tempi. È scritto che lui permetterà a Nyogtha di ripulire la Terra in attesa del ritorno dei Grandi Antichi, anche se non spiega come Nyarlathotep riuscirà in questo. Non è menzionato nemmeno quando questo accadrà, anche se presumibilmente sarà dopo la caduta di Xothique, circa 5.000 anni nel futuro. Sembra che ai tempi dell' antico Egitto, un avatar di Nyarlathotep, o un sacerdote con cui egli stipulò un oscuro patto, fosse diventato faraone con il nome di Nephren-Ka, anche conosciuto come Faraone Nero. Un'altra forma del dio ai tempi dell'impero egizio era "La Bestia", una specie di sfinge che seminava distruzione e morte. Tale forma era venerata anche dalla "Fratellanza della Bestia".
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