giovedì 10 marzo 2011
Il barone Hauptmann
Quando lo storico della compagnia è assente, quale miglior sostituto del suo collega journaliste, n'est-ce pas? Dev'esser quel che hanno pensato i mei amici, quando hanno deciso di appiopparmi il compito (l'onore, a sentir loro) di raccontare le ultime vicende del nostro entourage. Come se già non avessi altro da scrivere per il mio lavoro! (ma smettila, ndr)
Dove si era interrotto quell'italiano stralunato...? Ah oui, je me souviens! Il prete ci ha condotto nella cripta, dove abbiamo passato ore tra volumi polverosi e antiche pergamene, à la recherche di informazioni preziose. Tra le altre cose, abbiamo scoperto di una passata spedizione di popolani all'interno del castello del barone Hauptmann, a cui partecipò anche il prete di allora: in una pergamena, il sacerdote racconta che proprio in quell'occasione venne in contatto con un'entità oscura, che non è di questo mondo. Plus tard siamo tornati a riveder la luce ed essendo ora di pranzo siamo tornati alla locanda, dove abbiamo pranzato con lo studioso ungherese di cui ci aveva parlato monsieur Drobne: un personaggio très intéressant, che guardava Dimitri come se già lo conoscesse... Congedatici dal giovane biologo, ci siamo diretti al campo degli zingari dove un'anziana signora si è offerta di leggerci le carte. Le ha lette a tutti, tranne che a Sakasà... bah, chissà se è vero quel che mi ha rivelato su di lui. Ad ogni modo, le carte non indicavano nulla di buono e poco dopo il figlio della zingara è stato aggredito da un monstre invisible, che si è rivelato solo dopo che l'abbiamo riempito de plomb... anche se effectivement non mi è sembrato molto danneggiato. Al contrario, il figlio della zingara era moribondo, ma il nostro medico lo ha prontamente soccorso, dopo averlo adagiato sulla vasca da bagno portatile di Sakasà... Che cosa mi tocca scrivere! Siamo quindi tornati alla locanda, dove mi sono riposato insieme agli altri, dopo aver controllato che non ci fossero malefiche creature ad otto zampe appostate nei paraggi. Proprio quando ero nella fase di più profonda concetrazione (zzz), Gutierrez ha deciso di avvistare una luce sospetta proveniente dal castello: merde! Dopo esserci consultati con tempestività (si fa per dire), ci siamo fiondati dal prete per informarlo, ma lui non ha voluto essere coinvolto, quel codardo! Allora abbiamo deciso di introdurci nella camera dello studioso, dove abbiamo trovato armi da fuoco e munizioni. Dalla finestra spalancata filtrava la luce lattea della luna piena... Ci siamo allora diretti verso il castello, abbiamo perlustrato il bosco ad esso antistante e abbiamo infine scoperto un passaggio nascosto, che immaginiamo conduca al castello. Mi rammarico di non essere stato troppo preciso nel rapporto, sono sicuro di aver omesso qualche dettaglio importante. Solitamente la mia precisione è proverbiale, ma purtroppo in questo momento non trovo il mio prezioso taccuino degli appunti... sarà certainement uno scherzo di quel burlone di Dimitri!
di Gustav Pegeut
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Beh che dire!!! ho trovato il degno sostituto di Jacopo, grande Gustav!!!
RispondiEliminaa domenica!!!
Ah ah non posso dire nulla quanto alla precisione (e comunque se pure tu avessi avuto il tuo taccuino non saresti mai riuscito ad interpretarlo...), comunque godibilissimo post!
RispondiEliminaSì probabilmente hai ragione, il taccuino sarebbe stato comunque inservibile... Ma il bello è che non si tratta di un espediente letterario, in quel momento non lo trovavo più sul serio!
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