martedì 15 febbraio 2011

Il mistero di Boston

Quattro settimane dopo.

Ho studiato per quattro settimane i Manoscritti Pnakotici, e probabilmente li dovrò rileggere perché non ho capito nulla. Il mio assistente ha finito di correggere le prove di esame, e si è licenziato: lavoro troppo stressante, ha dichiarato.

L'avrei licenziato io, comunque: quel disgraziato ha bocciato l'89% dei candidati, che si presenteranno tutti al prossimo appello. Altre 110 prove da correggere, più i nuovi.

A Boston, però, si stava consumando una tragedia ancora peggiore, prevista da Paul, che, ora ricoverato a casa, ci aveva fatto avere alcune cassette da lui registrate, in cui ripeteva di bestie che avrebbero ucciso bambini.

E i bambini hanno cominciato a morire davvero.

A Boston, per la precisione: tre morti, a distanza di due giorni l'uno dall'altro. La solerte polizia aveva già la soluzione in mano: chiedere ai genitori di non far uscire i ragazzini da soli la notte. In fondo, erano tre figli delle classi più disagiate, perché preoccuparsi tanto?

Fortunatamente, il nostro Von Castellan non la pensava così, e si è presentato in Sala docenti con tre biglietti per Boston: da New York non si poteva certo indagare.

Non che si preoccupasse dei bimbi poveri, secondo me, ma la questione puzzava di orrori misteriosi.

Io e Gustav ci siamo precipitati al Globe di Boston, dove il francesino era conosciuto. Si è stupito lui stesso che lì sapessero di chi si trattava, comunque ci hanno fatto parlare con il cronista che aveva curato gli articoli sulla questione, e abbiamo scoperto una circostanza che confermava i nostri sospetti: sul luogo di uno dei delitti era stata scoperta una strana scia di bava, che (seguita da un testimone) portava sino al muro della villa di Cornwellis.

La questione mi intrigava, e con una rapida ricerca negli archivi ho scoperto che tale villa era già stata sede, trentacinque anni prima, di una storia inquietante: il proprietario aveva ucciso la moglie, a un mese dalla morte del figlio. E, in quel periodo, erano stati assassinati altri tre bambini.

Non ci voleva un genio per cogliere un nesso, ma evidentemente la polizia di Boston non era composta da geni, visto che avevano deciso di ignorare completamente la pista che portava alla villa, come abbiamo scoperto quando ci siamo recati al Commissariato, insieme a Dimitri, che ci aveva raggiunto in camion con l'equipaggiamento.

L'agente con il quale abbiamo parlato è stato assai sgarbato, solo un'arringa sul diritto di informazione tenuta da Paul, particolarmente acceso, lo ha indotto a fornirci alcuni particolari: i corpi dei bimbi erano stati ritrovati in condizioni terribili, e non c'erano piste verosimili. La scia chimica era di fatto stata ignorata.

Poliziotti stupidi, superficiali, spaventati dall'ignoto o collusi con i lumaconi assassini?

di Jacopo de Medici

2 commenti:

  1. Azz... 89% di bocciati! Per gli studenti questo sì che è terrore ancestrale!

    RispondiElimina
  2. Il terrore nel mondo di Cthulhu è ovunque!
    Ad ogni modo Jacopo de' Medici ne avrebbe promossi ben di più...anche la pila di prove di esame da correggere genera terrore!
    All'ultima correzione ho perso tre punti di sanità mentale.

    RispondiElimina